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29/12/10

Un Natale fuori porta

Messa di mezzanotte 
del 
24 dicembre 2010
nella 
Basilica
Santa Maria di Castello 

Genova
 
Una bella esperienza liturgica in una comunità generosa di storia e squisitamente accogliente verso i forestieri.
Una liturgia solenne ed equilibrata dall'aroma monastico con correzioni moderne.
E' stata corale la partecipazione dell'assemblea diretta e animata, con gusto da Dario Coppola, anche da quel pulpito quattrocentesco sul quale predicò san Vincenzo Ferreri. In questa splendida chiesa, nella quale è sepolto il beato Jacopo da Varagine, autore della Legenda Aurea, nella notte di Natale di quest'anno sono risuonate musiche tipiche del nord Europa e d'oltreoceano, con melodie e strumenti d'epoca, che si sono alternate a ritornelli dal sapore bizantino e rinascimentale, senza trascurare nel trascinante finale la tradizione italiana con sant'Alfonso Maria de' Liguori.
Dopo la celebrazione e la visita al presepio allestito nella Cappella di San Tommaso, con le statue  di Emanuele Luzzati in costumi genovesi, è stata servita anche quest'anno  un'ottima fumante cioccolata, nei locali traboccanti di arte del convento dei Padri Domenicani.
S. M.


26/09/10

LE NOSTRE PAGELLE: San Gaetano da Thiene (TO)

Nella Parrocchia San Gaetano da Thiene a Regio Parco si notano vitalità e buona partecipazione liturgica, animata con discrezione dal direttore dell'assemblea. E' tutto il popolo che deve cantare e così pregare! Il cantore fa bene a lasciare il posto all'assemblea quando questa canta: ciò significa che il compito dell'animatore è pienamente riuscito! Per non disturbare la celebrazione con annunci, simili a quelli che si sentono nelle stazioni ferroviarie o negli aeroporti, è molto più apprezzabile l'esposizione di una tabella non troppo ingombrante con i numeri dei canti fondamentali: disturba meno l'azione liturgica. Si percepisce un'atmosfera nella quale si fondono passione e intelligenza da esprimere nelle celebrazioni, che coinvolgono senza difficoltà chi si trova a passare occasionalmente in questa comunità.
Voto: 7

19/09/10

San Giorgio: il nuovo inno




INNO A SAN GIORGIO MARTIRE

di Dario Coppola e Stefano Marino (2010)

adattamento di passi tratti da: 
Lettera agli Efesini (6, 12-17) di Paolo; 
Passio Georgii
Legenda Aurea di Jacopo da Varagine.


Rit. Mandato a noi da Dio
per annunciare il Cristo
Giorgio ha vinto il drago
dell'infedeltà.

1. Danno i natali
nella Cappadocia
Policronia, di Cristo,
Geronzio il persiano
a Giorgio il cavaliere.

2. La verità ai suoi fianchi,
corazza è la giustizia,
in quella armatura
lo zelo calza Giorgio,
araldo della pace.

3. Lo scudo della fede
spegnerà il fuoco
dei dardi del maligno
che colpiranno Giorgio
che annuncia l'Evangelo.

4. Imitiamo Cristo
imitando Giorgio
e indosseremo l'elmo
della salvezza
che Dio a tutti dona.


5. La spada dello Spirito
che Giorgio ha brandito
di Dio è la Parola
che rinnova l'uomo
e che ci unisce in Cristo.

6. Nella palude il drago
minaccia la città
e tutti per calmarlo
lo cibano di armenti
che presto lui divora.

7. Del re Silene è figlia
ma è scelta in sacrificio
al posto delle greggi
arriva al supplizio
ma Giorgio doma il drago.

8. Il soldato Giorgio
si dirige a Selem
arriva con Silene
e in cambio della fede,
ecco, trafigge il drago.

9. Il cavaliere Giorgio
incontra anche un mago,
chiamato Atanasio,
che porta a conversione
e al martirio in Cristo.

10. Converte Anatolio,
che è un condottiero,
resuscita da morte
lui con i suoi soldati
portandoli al Cristo.

11. Converte Alessandra,
che è imperatrice,
che crede ora in Cristo
e che morirà
soltanto per la fede.

12. In un tempio greco
con un grande soffio
abbatte ogni statua
scolpita con la pietra
che celebra i pagani.

13. Di Lidia è principessa
una giovin donna
di Giorgio innamorata
ma non potendo averlo
per fede lo denuncia.

14. Giorgio dona ai poveri
tutti i suoi averi;
dell'imperatore
strappa anche l'editto:
in cella è imprigionato.

15. Costretto all'abiura
subisce ogni tortura;
incarcerato prega
ed ecco una visione:
lui vede il Signore.

16. E questo è l'oracolo
del Cristo Salvatore:
sette anni di dolore,
tre volte, poi, la morte.
tre volte lui risorge.


17. A sangue flagellato,
bruciato con il sale,
la coppa di veleno
Giorgio rende innocua
col segno della croce.

18. Giorgio è gettato
fra i denti di una ruota;
arpioni e uncini
lui spezza col suo corpo
per la sua grande fede.


19. Giorgio è messo a morte
ma prima di morire
ottiene di vedere
che l'imperatore
muoia con i suoi.

20. Giorgio la sua testa
offre per il Cristo
ma promette a noi
che lo veneriamo
la sua protezione.


21. Su un cavallo bianco
quella lunga chioma
del soldato Giorgio
ondeggia sulla terra

per portarci in cielo.

22. A questa antica storia
diamo noi un senso
se con la fede in Cristo
di vincere speriamo
il male con l'amore.

23. Giorgio è il fiorente,
è il verdeggiante
il megalo-martire
amato in ogni terra
prega Dio per tutti.

24. Perché Dio sostenga
la nostra debolezza
risplenda su di noi
quella sua potenza
nel mistero di Pasqua.

25. Sia gloria al Padre
e sia gloria al Figlio
e al Santo Spirito
sia sempre gloria
nei secoli dei secoli.

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in nero grassetto: strofe adatte alla liturgia cattolica.



in verde grassetto: strofa adatta alla liturgia cattolica e alle celebrazioni ecumeniche e interreligiose.

in rosso: strofe adatte alla memoria negli incontri al di fuori della liturgia.
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LE NOSTRE PAGELLE




La Parrocchia di San Giorgio martire, a Torino, può contare su un gruppo di persone di ottima volontà che assicurano il servizio caritativo, la pulizia e l'addobbo della chiesa, l'animazione paraliturgica e quella liturgica sempre (anche d'estate): non v'è una celebrazione scoperta. Nell'Eucaristia è lodevole l'impegno di ogni membro della comunità in tutte le fasce d'età; la preghiera dei fedeli è proclamata dai laici celebranti e mai dal presidente celebrante, com'è giusto che sia; si canta sempre il salmo, che ha una natura musicale e deve essere cantato quando l'esecuzione è possibile; si canta sempre l'Amen della grande dossologia. 



Si respira una buona atmosfera liturgica, come se ci si trovasse d'incanto in un bel paese fuori dal mondo con tanto di campanelli e campane suonate da un campanile che però non c'è: la liturgia, come azione del popolo, deve essere proprio popolare! Si sente, finalmente, che ogni gesto e  parola del soggetto celebrante, che è l'assemblea, è bene armonizzato nell'animazione comunitaria.

Voto: 6/7

La Stampa dedica un articolo alla Festa della Filosofia

SE IL FILOSOFO E' RINO GAETANO

Benvenuti alla festa della filosofia dove la speculazione non teme l'urto del concreto e del pragmatico, si lascia inquietare, riflette su cose che appartengono al mondo e alla vita. Benvenuti nel luogo dove, per una volta almeno, accanto a Kant e Hegel e Nietzsche, vengono allineati, come esempio di pensatori, i Beatles e i Pink Floyd, Harry Potter e lo Stanley Kubrick di Arancia Meccanica. E persino quel folletto un po' strampalato di Rino Gaetano. L'appuntamento è per oggi alle 14.30 al Liceo Giusti di piazza Vittorio 13 che, per la disponibilità del preside Davide Onida, si trasforma in "multisala della conoscenza" prestando dieci aule a dieci dibattiti organizzati in occasione della Festa della Filosofia 2008. A guidare l'evento, un comitato che fa capo al prof. Fulvio Salza, docente di Estetica all'Università di Torino, composto da ricercatori, studiosi e docenti inpegnati nel favorire un dialogo tra le discipline filosofiche e altri campi del sapere: arte, religione, psicologia, pensiero orientale, ma anche cinema, rock, pop culture e pop music.

ALLA FESTA DELLA FILOSOFIA CON KANT C'E' RINO GAETANO

Perché, come sostiene Salza, "la filosofia non è quella materia algida e astratta che molti pensano" e la contaminazione con altri linguaggi non ne sminuisce né il senso né la forza. Lui, per esempio, ha scelto di parlare, oggi, da filosofo, del "buon uso dei fantasmi" analizzando quattro famosi racconti: atmosfere gotiche che si stemperano nell'approfondimento portando il lettore-ascoltatore a considerare gli "spiriti" non tanto come paradigmatiche entità persecutorie, ma come elementi positivi, esempi d'un nesso di relazione e di comunità tra vivi e morti.Chi si ricorda della musica satanica che, nell'allarme di alcuni, era portatrice di subliminali messaggi luciferini?Dario Coppola, docente di storia delle religioni nei licei, va controcorrente e parla alla Festa - con l'appoggio d'una band che suonerà dal vivo - di "rock e spiritualità" proponendo una rilettura del legame Uomo-Dio nei testi di alcuni artisti pop e rock dagli Anni Sessanta a oggi. Ecco, allora, i Pink Floyd che inseriscono nelle strofe d'un loro pezzo la rielaborazione del celeberrimo Salmo XXII: "Il Signore è il mio pastore, nulla mi mancherà... con lucenti coltelli mi solleva l'anima". "E a loro - spiega Coppola - fanno eco i Beatles con testi che sono una foresta di simboli: 'Let it be', per esempio - oltre alla notissima 'My sweet Lord' -, in cui si riprende lo stesso salmo biblico aggiungendo un riferimento a Madre Maria che 'viene da me con parole di saggezza e nell'ora dell'oscurità mi sta davanti'".Religiosità, un filo rosso che unisce anche molte canzoni italiane: da De André, a Battiato sino a Rino Gaetano che scandisce "se c'è Dio ci sono anch'io"."Ci sono più cose tra terra e cielo che nella tua filosofia" dice Amleto all'amico Orazio. E' una frase che vuol indicare quanto sia arduo il tentativo d'imprigionare la realtà in una gabbia di concetti, ma che, spesso, diventa lasciapassare per un fiume di confuso misticismo. Anche su quest'aspetto della spiritualità si muove l'indagine del professore di filosofia Luca Debarbieri che, con Clara Speranza e Stefania Todde, terrà, al Giusti, una conferenza-dibattito dedicata a "Visioni d'Oriente": "Oggi la gente ha bisogno d'una via di fuga e la cerca spesso nella contemplazione di quell''Altro' che interpella e sfida il pensiero occidentale". E la banalizzazione, il rifugio in quella sorta di supermarket del mistico dove si affollano maldigerite pratiche religioso-ascetico-contemplative giunte da lontano? "L'erba altrui è sempre più verde. Un esempio è rappresentato dal Libro dei Ching: contiene profondi testi taoisti filtrati attraverso un'interpretazione buddista. Oggi, dai più, viene consultato alla stregua d'un oroscopo".
Renato Rizzo
Questo articolo è tratto da
LA STAMPA del 25/05/2008 (Cronaca di TORINO)

consultare anche
http://www.rilettura.blogspot.com/
http://azionedelpopolo.blogspot.com/2008_05_01_archive.html