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01/08/09

Centro giovanile NAUM? Non più!




















Stavolta lasciamo parlare un ospite illustre: Bruno Gambarotta.

LE RECENSIONI DELLA SETTIMANA - LA CHIESA Madonna delle Rose Parrocchia vivace ma soffocata dal cemento
In corso Unione Sovietica, di fronte al tetro fabbricone che i torinesi conoscono come «I poveri vecchi», si eleva a grande altezza la massiccia struttura in cemento e mattoni a vista della chiesa dedicata alla Madonna delle Rose. L'ingresso, con tre portali di eguale grandezza, e' sulla via perpendicolare, intitolata anch'essa alla Madonna delle Rose. La facciata e' del tutto spoglia e per attutire in parte la monotonia della lunga fiancata visibile lungo il corso, gli architetti hanno inserito delle lievi pieghettature che ricordano uno scatolone da imballaggio. Il culto della Beata Vergine delle Rose si rifa' ad un'apparizione del 1417 ad Albano Sant'Alessandro, cittadina nei pressi di Bergamo. Alle nostre orecchie suona come un titolo un po' lezioso, adatto per un convento di suore, invece la parrocchia e' retta dai padri domenicani, severi custodi dell'ortodossia. La parrocchia e' nata nel 1957 per una popolazione di 9.500 famiglie e attualmente e' retta dal padre Mario Mazzoleni. Si ripete qui una situazione comune a molte delle 365 parrocchie di Torino: la sproporzione fra la grandezza dell'edificio di culto e il numero di fedeli che di fatto prendono parte ai riti. Per cui la Messa festiva delle 18 si preferisce celebrarla in una sala ipogea rettangolare. Con le sue colonne esagonali e le trabeazioni in cemento armato e i tubi al neon sembrerebbe un garage non ci fossero l'altare e i banchi per i fedeli. La diffusione sonora e' difettosa; chi sosta al fondo stenta a comprendere le parole della predica. La mancanza di sensibilita' e la trascuratezza per l'aspetto estetico puo' essere anche una spia del fatto che gli officianti e i devoti sono totalmente assorbiti dal nucleo duro della pratica religiosa. Come dimostrano la densita' dottrinale delle omelie e i testi del mensile «Insieme» con riflessioni sul tema dell'immigrazione che mettono i fedeli di fronte a drastiche scelte di coerenza. Della parrocchia fanno parte un convento, una scuola materna, un oratorio e un attivissimo centro giovanile, denominato NAUM, dedicato a Pier Giorgio Frassati. Fra tanti giovani volenterosi non dovrebbe essere difficile trovare qualcuno in grado di completare il sito Internet della parrocchia.

Bruno Gambarotta


da LA STAMPA del 12 luglio 2009Corsivo


Una precisazione:

NAUM era il nome di uno dei tre gruppi giovanili degli anni Ottanta a MdR, fondato da Dario Coppola, che si occupava di animazione giovanile e del canto alla liturgia. Questa etichetta non è più in uso ora, come si può vedere nel blog http://www.glialtri.blogspot.com/

Per il resto siamo sostanzialmente d'accordo con Gambarotta, non considerando qualche dettaglio storico...
E anche l'animazione liturgica lascia molto a desiderare da qualche anno.

Voto: 5/6

La Stampa dedica un articolo alla Festa della Filosofia

SE IL FILOSOFO E' RINO GAETANO

Benvenuti alla festa della filosofia dove la speculazione non teme l'urto del concreto e del pragmatico, si lascia inquietare, riflette su cose che appartengono al mondo e alla vita. Benvenuti nel luogo dove, per una volta almeno, accanto a Kant e Hegel e Nietzsche, vengono allineati, come esempio di pensatori, i Beatles e i Pink Floyd, Harry Potter e lo Stanley Kubrick di Arancia Meccanica. E persino quel folletto un po' strampalato di Rino Gaetano. L'appuntamento è per oggi alle 14.30 al Liceo Giusti di piazza Vittorio 13 che, per la disponibilità del preside Davide Onida, si trasforma in "multisala della conoscenza" prestando dieci aule a dieci dibattiti organizzati in occasione della Festa della Filosofia 2008. A guidare l'evento, un comitato che fa capo al prof. Fulvio Salza, docente di Estetica all'Università di Torino, composto da ricercatori, studiosi e docenti inpegnati nel favorire un dialogo tra le discipline filosofiche e altri campi del sapere: arte, religione, psicologia, pensiero orientale, ma anche cinema, rock, pop culture e pop music.

ALLA FESTA DELLA FILOSOFIA CON KANT C'E' RINO GAETANO

Perché, come sostiene Salza, "la filosofia non è quella materia algida e astratta che molti pensano" e la contaminazione con altri linguaggi non ne sminuisce né il senso né la forza. Lui, per esempio, ha scelto di parlare, oggi, da filosofo, del "buon uso dei fantasmi" analizzando quattro famosi racconti: atmosfere gotiche che si stemperano nell'approfondimento portando il lettore-ascoltatore a considerare gli "spiriti" non tanto come paradigmatiche entità persecutorie, ma come elementi positivi, esempi d'un nesso di relazione e di comunità tra vivi e morti.Chi si ricorda della musica satanica che, nell'allarme di alcuni, era portatrice di subliminali messaggi luciferini?Dario Coppola, docente di storia delle religioni nei licei, va controcorrente e parla alla Festa - con l'appoggio d'una band che suonerà dal vivo - di "rock e spiritualità" proponendo una rilettura del legame Uomo-Dio nei testi di alcuni artisti pop e rock dagli Anni Sessanta a oggi. Ecco, allora, i Pink Floyd che inseriscono nelle strofe d'un loro pezzo la rielaborazione del celeberrimo Salmo XXII: "Il Signore è il mio pastore, nulla mi mancherà... con lucenti coltelli mi solleva l'anima". "E a loro - spiega Coppola - fanno eco i Beatles con testi che sono una foresta di simboli: 'Let it be', per esempio - oltre alla notissima 'My sweet Lord' -, in cui si riprende lo stesso salmo biblico aggiungendo un riferimento a Madre Maria che 'viene da me con parole di saggezza e nell'ora dell'oscurità mi sta davanti'".Religiosità, un filo rosso che unisce anche molte canzoni italiane: da De André, a Battiato sino a Rino Gaetano che scandisce "se c'è Dio ci sono anch'io"."Ci sono più cose tra terra e cielo che nella tua filosofia" dice Amleto all'amico Orazio. E' una frase che vuol indicare quanto sia arduo il tentativo d'imprigionare la realtà in una gabbia di concetti, ma che, spesso, diventa lasciapassare per un fiume di confuso misticismo. Anche su quest'aspetto della spiritualità si muove l'indagine del professore di filosofia Luca Debarbieri che, con Clara Speranza e Stefania Todde, terrà, al Giusti, una conferenza-dibattito dedicata a "Visioni d'Oriente": "Oggi la gente ha bisogno d'una via di fuga e la cerca spesso nella contemplazione di quell''Altro' che interpella e sfida il pensiero occidentale". E la banalizzazione, il rifugio in quella sorta di supermarket del mistico dove si affollano maldigerite pratiche religioso-ascetico-contemplative giunte da lontano? "L'erba altrui è sempre più verde. Un esempio è rappresentato dal Libro dei Ching: contiene profondi testi taoisti filtrati attraverso un'interpretazione buddista. Oggi, dai più, viene consultato alla stregua d'un oroscopo".
Renato Rizzo
Questo articolo è tratto da
LA STAMPA del 25/05/2008 (Cronaca di TORINO)

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http://azionedelpopolo.blogspot.com/2008_05_01_archive.html