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06/04/13

QUESTA È LA NOTTE


Fra le più riuscite celebrazioni della Veglia Pasquale 2013 a Torino, segnaliamo quella avvenuta alla Crocetta di Torino.
La concelebrazione, presieduta da Mons. G. Fiandino (vescovo ausiliare di Torino e parroco della comunità), si è particolarmente distinta per la cura della liturgia, e per l'attenzione al sociale. Molto innovativa l'animazione musicale, che ha unito un repertorio moderno  (Gen, Frisina, Henderson) a brani classici. L'unica scelta, molto infelice, sta nell'aver musicato l'Exultet  con un posticcio mosaico irregolare, rigonfio di melodie e arie elementari dalla fattura grossolana di dubbio e ambiguo gusto. Ciononostante, i fedeli in questa parrocchia cantano davvero all'unisono a ogni messa prefestiva e festiva, rendendo sonoramente la lode a Dio come vera Chiesa orante che si ricongiunge con la preghiera al suo Sposo, Cristo, l'Agnello pasquale immolato. Inoltre, il parroco vuole che i momenti importanti dell'esistenza siano ben accompagnati dalla musica d'organo nella liturgia.
La chiesa parrocchiale, dedicata alla Beata Vergine delle Grazie, prima dell'Annuncio pasquale era davvero buia: suggestivo è stato quindi il momento della graduale illuminazione attraverso le candele. Nell'omelia Mons. Fiandino ha parlato del Crocifisso e della sua 'collocazione provvisoria', in vista della gioia della Resurrezione, che ne è l'esito definitivo, e ha citato l'esempio del compianto Mons. Tonino Bello, già vescovo di Molfetta, vicino agli ultimi e ai tossicodipendenti, un uomo di Dio, che si faceva chiamare semplicemente Don Tonino;  nella sua omelia Mons. Fiandino (che anche vuol esser chiamato semplicemente Don Guido), ha poi ricordato Don Carlo Carlevaris, il primo sacerdote torinese a vestire i panni operai nella Fiat di Valletta e che, ottuagenario, ha voluto occuparsi ancora della pastorale in luoghi difficili, battuti dalle prostitute e dai ladri di San Salvario.
Entusiasmante è stato il momento della liturgia battesimale nella quale, a frotte, ogni fedele è andato a immergere la mano nel fonte battesimale. Una delle scelte più apprezzabili e innovative di questa Veglia pasquale si è vista nelle litanie dei santi: è stato eseguito da solisti, accompagnati all'organo da Dario Coppola, il canto delle litanie provenienti dal repertorio dalla Comunità di Bose. Sono così risuonati, nella storica chiesa ottocentesca (del mercato), testi contemporanei di concentrata pregnanza teologica e, soprattutto, vicini al popolo di Dio che ha così potuto pregare agevolmente. I santi sono stati invocati, senza l'uso dell'appellativo 'Santo/a' o 'San', come fratelli vicini a ogni uomo. Riportiamone, in conclusione, uno stralcio per consentire ai lettori e agli operatori liturgici la possibilità di meditare:
"[...]Francesco, povero di Cristo in perfetta letizia, prega per noi! 
Chiara, grande testimone del radicalismo evangelico, prega per noi! 
Domenico, che proclama l'amore del Cristo, prega per noi! 
Dietrich Bonhoeffer, olocausto per la vita dei fratelli, prega per noi! 
Oscar Romero, libagione versata per i poveri, prega per noi! 
Giovanni, papa e profeta per la Chiesa e per il mondo, prega per noi![... ]".

Voto: 7-
La Stampa dedica un articolo alla Festa della Filosofia

SE IL FILOSOFO E' RINO GAETANO

Benvenuti alla festa della filosofia dove la speculazione non teme l'urto del concreto e del pragmatico, si lascia inquietare, riflette su cose che appartengono al mondo e alla vita. Benvenuti nel luogo dove, per una volta almeno, accanto a Kant e Hegel e Nietzsche, vengono allineati, come esempio di pensatori, i Beatles e i Pink Floyd, Harry Potter e lo Stanley Kubrick di Arancia Meccanica. E persino quel folletto un po' strampalato di Rino Gaetano. L'appuntamento è per oggi alle 14.30 al Liceo Giusti di piazza Vittorio 13 che, per la disponibilità del preside Davide Onida, si trasforma in "multisala della conoscenza" prestando dieci aule a dieci dibattiti organizzati in occasione della Festa della Filosofia 2008. A guidare l'evento, un comitato che fa capo al prof. Fulvio Salza, docente di Estetica all'Università di Torino, composto da ricercatori, studiosi e docenti inpegnati nel favorire un dialogo tra le discipline filosofiche e altri campi del sapere: arte, religione, psicologia, pensiero orientale, ma anche cinema, rock, pop culture e pop music.

ALLA FESTA DELLA FILOSOFIA CON KANT C'E' RINO GAETANO

Perché, come sostiene Salza, "la filosofia non è quella materia algida e astratta che molti pensano" e la contaminazione con altri linguaggi non ne sminuisce né il senso né la forza. Lui, per esempio, ha scelto di parlare, oggi, da filosofo, del "buon uso dei fantasmi" analizzando quattro famosi racconti: atmosfere gotiche che si stemperano nell'approfondimento portando il lettore-ascoltatore a considerare gli "spiriti" non tanto come paradigmatiche entità persecutorie, ma come elementi positivi, esempi d'un nesso di relazione e di comunità tra vivi e morti.Chi si ricorda della musica satanica che, nell'allarme di alcuni, era portatrice di subliminali messaggi luciferini?Dario Coppola, docente di storia delle religioni nei licei, va controcorrente e parla alla Festa - con l'appoggio d'una band che suonerà dal vivo - di "rock e spiritualità" proponendo una rilettura del legame Uomo-Dio nei testi di alcuni artisti pop e rock dagli Anni Sessanta a oggi. Ecco, allora, i Pink Floyd che inseriscono nelle strofe d'un loro pezzo la rielaborazione del celeberrimo Salmo XXII: "Il Signore è il mio pastore, nulla mi mancherà... con lucenti coltelli mi solleva l'anima". "E a loro - spiega Coppola - fanno eco i Beatles con testi che sono una foresta di simboli: 'Let it be', per esempio - oltre alla notissima 'My sweet Lord' -, in cui si riprende lo stesso salmo biblico aggiungendo un riferimento a Madre Maria che 'viene da me con parole di saggezza e nell'ora dell'oscurità mi sta davanti'".Religiosità, un filo rosso che unisce anche molte canzoni italiane: da De André, a Battiato sino a Rino Gaetano che scandisce "se c'è Dio ci sono anch'io"."Ci sono più cose tra terra e cielo che nella tua filosofia" dice Amleto all'amico Orazio. E' una frase che vuol indicare quanto sia arduo il tentativo d'imprigionare la realtà in una gabbia di concetti, ma che, spesso, diventa lasciapassare per un fiume di confuso misticismo. Anche su quest'aspetto della spiritualità si muove l'indagine del professore di filosofia Luca Debarbieri che, con Clara Speranza e Stefania Todde, terrà, al Giusti, una conferenza-dibattito dedicata a "Visioni d'Oriente": "Oggi la gente ha bisogno d'una via di fuga e la cerca spesso nella contemplazione di quell''Altro' che interpella e sfida il pensiero occidentale". E la banalizzazione, il rifugio in quella sorta di supermarket del mistico dove si affollano maldigerite pratiche religioso-ascetico-contemplative giunte da lontano? "L'erba altrui è sempre più verde. Un esempio è rappresentato dal Libro dei Ching: contiene profondi testi taoisti filtrati attraverso un'interpretazione buddista. Oggi, dai più, viene consultato alla stregua d'un oroscopo".
Renato Rizzo
Questo articolo è tratto da
LA STAMPA del 25/05/2008 (Cronaca di TORINO)

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http://azionedelpopolo.blogspot.com/2008_05_01_archive.html