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11/08/08

Concerto per la solennità dell'Assunzione dai Padri Domenicani di Venezia


Basilica dei PP. Domenicani

SS. Giovanni e Paolo

Venezia


CONCERTO PER MARIA
in una serata d'estate
venerdì 15 agosto 2008
ore 21

canto di antifone
musiche per organo e violino
su temi mariani















eseguiti da
Francesco Zane
Andrea Gioieni
Dario Coppola





Programma

O. Ravanello (1871-1938), 

Allegro giusto dalla Sonata in Re minore
(per organo solo)

Alma Redemptoris Mater (per voce solista)


A. Vivaldi (1678-1741), 
Preludio dalla Sonata in Do minore op.2 n.7
(per violino e organo)


Ave Regina Caelorum (per voce solista)


A. Vivaldi, Allemanda dalla Sonata in Do minore op 2 n.7
(per violino e organo)


Regina Caeli (per voce solista)


A. Vivaldi, Corrente dalla Sonata in Do minore op.2 n.7
(per violino e organo)


Ave Maria (per voce solista)


M. E. Bossi (1861-1925), Ave Maria op.104 n.2 (per organo solo)


Inviolata (responsorio per voci soliste e in coro)


J. Arcadelt (sec. XVI), Ave Maria (per violino e organo)


Sub tuum praesidium (per voce solista)


C. Saint-Saens (1835-1921), Ave Maria (per violino e organo)

Salve Regina (per voce solista e organo)

Francesco Zane
Organista titolare della basilica dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia. Organista titolare del santuario di Borbiago di Mira. Organista della chiesa di San Michele a Prozzolo di Camponogara, della chiesa di San Lio a Venezia, per la Pastorale per il turismo di Venezia. Organista onorario della chiesa luterana di Venezia. Consulente artistico per l'Asac cori.


Andrea Gioieni
Diplomato in violino con il massimo dei voti al Conservatorio "Benedetto Marcello" di Venezia. Ha suonato come spalla sia con l'orchestra del Conservatorio, in concerti eseguiti al Teatro La Fenice e al Mozarteum di Salisburgo, sia in formazioni cameristiche. Ha lavorato nei primi violini del Teatro la Fenice di Venezia.


Dario Coppola
Nato a Torino, ha frequentato gli studi alla Facoltà Interreligiosa degli Studentati Teologici di Torino, a S. Marco di Firenze e allo Studium filosofico S. Tommaso d'Aquino di Chieri affiliato alla Pontificia Università San Tommaso di Roma, proseguendo all'Istituto Superiore di Scienze Religiose a Torino. Dal 1980 al 2007 ha svolto il servizio di organista-cantore titolare e direttore delle assemblee liturgiche a Torino (Madonna delle Rose), a Firenze (San Marco) e Chieri (San Domenico). 
Dal 1997 al 2007 ha diretto la corale della parrocchia Madonna delle Rose di Torino. Dal 2007 ha suonato nella chiesa del Monte dei Cappuccini di Torino, nella cappella del CTO di Torino e collabora ancora, come direttore dell'assemblea e organista-cantore, con la parrocchia San Giorgio Martire a Torino.

10/08/08

Le nostre pagelle: la voce di Gesù Adolescente

Nella chiesa di Gesù Adolescente, si può partecipare a una celebrazione liturgica tranquilla, senza troppi scossoni, almeno finché l'animatrice del canto non interviene! Da quel momento, alcuni tra i fedeli più sensibili saltano dalle panche, altri si guardano sbigottiti: perché? per il volume della voce! Chi anima il canto, soprattutto se ha una voce discreta come in questo caso, non mangi il microfono in modo da far distorcere il suono diffuso da tutti gli amplificatori! Quella voce, essendo la porta centrale della chiesa aperta, raggiunge gli isolati vicini e obbliga all'ascolto anche chi non vuole proprio ascoltarla... Chi anima l'assemblea non deve cadere nell'esibizionismo, pur dovendo esibirsi... ma non lo faccia notare troppo, insomma senza forzature. Si rispetti la velocità del ritmo indicato per i canti, altrimenti tutto si trasforma in una nenia assordante.
Ottima la scelta dei brani organistici che accompagnano sapientemente l'azione liturgica.
Il presidente celebra in modo semplice e procede con attenzione pastorale, senza troppi cambiamenti nelle sue scelte.
Voto: 6=

Le nostre pagelle: alti e bassi a San Carlo

Quando il presidente, celebrando la liturgia, accentra su di sé l'attenzione, c'è uno sbilanciamento dell'azione liturgica che è, per definizione, azione del popolo! Soprattutto se ciò avviene con autoritarismo (per nulla autorevole), che serve solo a nascondere una scarsa conoscenza della costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium.
E' davvero molto fastidioso vedere un presidente "padre-padrone", che copre con la sua voce, non così sicura e perfetta, il cantore di turno che , nel nostro caso, non sempre è intonato al punto giusto. Peggio è vedere il presidente lanciare occhiate feroci ai lettori, o agli organisti o ai cantori, anche quando tutto nella realtà è ancora accettabile: così la celebrazione si trasforma in un pasticcio liturgico.
Ottima iniziativa, invece, è far proclamare le preghiere dei fedeli dall'assemblea! Le intenzioni non devono mai essere lette, o formulate, dal presidente, il quale ha altri spazi e non deve prevaricare su quelli dell'assemblea. Buono, talora ottimo, l'accompagnamento degli organisti, purtroppo penalizzato solo dalle direttive del presidente che non si rende affatto conto della giustezza dei volumi e delle tonalità dei canti (sempre troppo alti o troppo bassi solo per lui) in proporzione all'effettivo canto dell'assemblea.
Tutto questo avviene, ultimamente, nella chiesa di San Carlo di Torino.
Voto: 5-

08/08/08

Le nostre pagelle: a Superga solenne sobrietà


La Basilica di Superga è sontuosa, il bianco organo a canne settecentesco è un gioiello... le celebrazioni liturgiche sono sobrie, anche se dipende molto dal presidente... Molto accogliente e discreto è lo stile liturgico del padre superiore, ad esempio, che mostra anche un buon gusto musicale. L'animazione della liturgia è popolare e senza sbavature, per nulla appariscente. La collocazione dell'organo sovrastante il presbiterio permette una partecipazione maggiore dell'organista alla celebrazione e un contatto col coro collocato di fronte.
Non aggiungiamo altro in questo nostro giudizio già così esauriente.
voto: 7

05/08/08

Le nostre pagelle: La TV a Maria Ausiliatrice


Anche, e soprattutto, nella Basilica Maria Ausiliatrice non mancano le celebrazioni eucaristiche ad agosto. Alle 21 il santuario vede ancora, nonostante il periodo delle vacanze, una buona partecipazione.

L'assemblea è trattata con particolare riguardo: schermi giganti campeggiano ovunque e trasformano l'antico, e sempre nuovo, rito in un prodigio tecnologico! Con tanto di zoomate e spostamenti della macchina da presa, non sempre riusciti... Questo tocco mediatico non è da noi particolarmente apprezzato... ricorda - sia pure alla lontana - l'utilizzo dei fiori finti o delle candele elettriche, cioè offuscano la verità dei segni; ci sarebbe però un'utilità in questi strumenti che permettono di far vedere quanto avviene sul presbiterio, sempre se ciò fosse fondamentale: l'importante non è vedere o farsi vedere, ma celebrare, rendere presente! Gli attori di queste azioni liturgiche sono consapevoli di tali supporti che aumentano visibilmente la loro fierezza e purtroppo, conseguentemente, il distacco con il resto dell'assemblea, tuttavia senza grossolane esagerazioni.

Note dolenti sono quelle emesse, talora, da chi dirige il canto assembleare. Davvero molto buono, e - a mio giudizio - raffinato, è l'accompagnamento organistico dei canti. Il ritornello del salmo viene giustamente cantato (meglio sarebbe anche cantillarne i versi); ci sia concesso - invece - un solo appunto: l'Amen della grande dossologia va cantato... è la risposta più importante di tutte nell'eucaristia! se si cantano tutte le altre parti rituali non ha senso recitare quell'Amen, soprattutto quando l'assemblea risponde discretamente.

Qualche questuante potrebbe essere un po' più discreto evitando di guardare basito chi non vuol dare un'offerta ed è libero di farlo.

Voto: 6+

04/08/08

Le nostre pagelle: Angeli Custodi all'unisono


La chiesa dei Santi Angeli Custodi ha un pregio: è una di quelle chiese che offre a Torino la possibilità di celebrare l'eucaristia alle 21. Sì, perché tutti celebriamo l'eucaristia... un conto è celebrare, un altro è presiedere la celebrazione (su questo meditino tanti presidenti...).

Purtroppo, anche in questo caso, l'animazione liturgica è molto scarsa nella qualità. Pessima abitudine è, da parte del presidente, svolgere anche il ruolo di cantore, specialmente se l'intonazione è incerta e il timbro della voce è cacofonico: non c'è cosa più penosa dell'ascoltare un cantore calare, e sbagliare gli intervalli musicali. Il tutto risulta ancor più grave se l'organista non è all'altezza della situazione... L'unica altezza, ai Santi Angeli, è la collocazione dell'organo, un prezioso strumento in questo caso ridotto quasi all'utilizzo di una fisarmonica o di un'armonica a bocca. Quando l'organista non fa errori, cosa rara, accompagna all'unisono i canti, anche quelli notissimi a tutta l'assemblea. Se c'è una funzione dell'organo, insostituibile, è la possibilità di fare ascoltare delle armonie, anche virtuose (come sanno fare a Torino altri organisti) che possono davvero aiutare a pregare. Qui l'unica preghiera possibile è il silenzioso invocare nella speranza che questi suoni striduli e stridenti finiscano presto.
voto: 4
La Stampa dedica un articolo alla Festa della Filosofia

SE IL FILOSOFO E' RINO GAETANO

Benvenuti alla festa della filosofia dove la speculazione non teme l'urto del concreto e del pragmatico, si lascia inquietare, riflette su cose che appartengono al mondo e alla vita. Benvenuti nel luogo dove, per una volta almeno, accanto a Kant e Hegel e Nietzsche, vengono allineati, come esempio di pensatori, i Beatles e i Pink Floyd, Harry Potter e lo Stanley Kubrick di Arancia Meccanica. E persino quel folletto un po' strampalato di Rino Gaetano. L'appuntamento è per oggi alle 14.30 al Liceo Giusti di piazza Vittorio 13 che, per la disponibilità del preside Davide Onida, si trasforma in "multisala della conoscenza" prestando dieci aule a dieci dibattiti organizzati in occasione della Festa della Filosofia 2008. A guidare l'evento, un comitato che fa capo al prof. Fulvio Salza, docente di Estetica all'Università di Torino, composto da ricercatori, studiosi e docenti inpegnati nel favorire un dialogo tra le discipline filosofiche e altri campi del sapere: arte, religione, psicologia, pensiero orientale, ma anche cinema, rock, pop culture e pop music.

ALLA FESTA DELLA FILOSOFIA CON KANT C'E' RINO GAETANO

Perché, come sostiene Salza, "la filosofia non è quella materia algida e astratta che molti pensano" e la contaminazione con altri linguaggi non ne sminuisce né il senso né la forza. Lui, per esempio, ha scelto di parlare, oggi, da filosofo, del "buon uso dei fantasmi" analizzando quattro famosi racconti: atmosfere gotiche che si stemperano nell'approfondimento portando il lettore-ascoltatore a considerare gli "spiriti" non tanto come paradigmatiche entità persecutorie, ma come elementi positivi, esempi d'un nesso di relazione e di comunità tra vivi e morti.Chi si ricorda della musica satanica che, nell'allarme di alcuni, era portatrice di subliminali messaggi luciferini?Dario Coppola, docente di storia delle religioni nei licei, va controcorrente e parla alla Festa - con l'appoggio d'una band che suonerà dal vivo - di "rock e spiritualità" proponendo una rilettura del legame Uomo-Dio nei testi di alcuni artisti pop e rock dagli Anni Sessanta a oggi. Ecco, allora, i Pink Floyd che inseriscono nelle strofe d'un loro pezzo la rielaborazione del celeberrimo Salmo XXII: "Il Signore è il mio pastore, nulla mi mancherà... con lucenti coltelli mi solleva l'anima". "E a loro - spiega Coppola - fanno eco i Beatles con testi che sono una foresta di simboli: 'Let it be', per esempio - oltre alla notissima 'My sweet Lord' -, in cui si riprende lo stesso salmo biblico aggiungendo un riferimento a Madre Maria che 'viene da me con parole di saggezza e nell'ora dell'oscurità mi sta davanti'".Religiosità, un filo rosso che unisce anche molte canzoni italiane: da De André, a Battiato sino a Rino Gaetano che scandisce "se c'è Dio ci sono anch'io"."Ci sono più cose tra terra e cielo che nella tua filosofia" dice Amleto all'amico Orazio. E' una frase che vuol indicare quanto sia arduo il tentativo d'imprigionare la realtà in una gabbia di concetti, ma che, spesso, diventa lasciapassare per un fiume di confuso misticismo. Anche su quest'aspetto della spiritualità si muove l'indagine del professore di filosofia Luca Debarbieri che, con Clara Speranza e Stefania Todde, terrà, al Giusti, una conferenza-dibattito dedicata a "Visioni d'Oriente": "Oggi la gente ha bisogno d'una via di fuga e la cerca spesso nella contemplazione di quell''Altro' che interpella e sfida il pensiero occidentale". E la banalizzazione, il rifugio in quella sorta di supermarket del mistico dove si affollano maldigerite pratiche religioso-ascetico-contemplative giunte da lontano? "L'erba altrui è sempre più verde. Un esempio è rappresentato dal Libro dei Ching: contiene profondi testi taoisti filtrati attraverso un'interpretazione buddista. Oggi, dai più, viene consultato alla stregua d'un oroscopo".
Renato Rizzo
Questo articolo è tratto da
LA STAMPA del 25/05/2008 (Cronaca di TORINO)

consultare anche
http://www.rilettura.blogspot.com/
http://azionedelpopolo.blogspot.com/2008_05_01_archive.html